Trauma e discontinuità

In generale possiamo definire il trauma psicologico come la conseguenza di un evento fortemente negativo e minaccioso per la vita, che genera una "frattura" emotiva tale da minare il senso di stabilità, di sicurezza, di identità e di continuità fisica e psichica della persona o delle persone che si sono trovate ad affrontarlo.

Ma cosa rende un evento traumatico?

Possiamo identificare due principali caratteristiche che differenziano un evento qualsiasi da un evento potenzialmente traumatico:

  • l’imprevedibilità dell’evento

  • il fatto che l’evento vada in qualche modo a minare il senso di stabilità ridefinendo l’immagine e l’idea che abbiamo di noi stessi e del mondo

Non tutti gli eventi negativi sono traumatici e non tutti gli eventi traumatici generano sintomi post-traumatici e sofferenza psicologica intensa. Tuttavia in alcune occasioni si possono innescare delle risposte fisiologiche di difesa all’evento che restano attive più del necessario e lasciano l'individuo "bloccato" nel tempo del trauma e "costretto" a riviverne le sensazioni, le emozioni e i pensieri, fino a perdere il contatto con il presente. Qui può avvenire la "frattura" dell'identità, l'interruzione della narrazione di sé tra un passato presente e futuro.

l trauma crea una discontinuità, è un evento imprevedibile che provoca una frattura creando un prima e un dopo. Proprio all’interno di questa frattura si inserisce la ferita traumatica. Quando viviamo un evento traumatico spesso proviamo sentimenti di disorganizzazione e confusione legati a una frattura dei nostri schemi di riferimento. In particolare questa frammentazione può riguardare l’identità di sé, la percezione del mondo e degli altri.

Quando parliamo di trauma un tema molto importante da affrontare è quello della discontinuità ed è proprio per questo che nel percorso psicologico è necessario lavorare sull’integrazione e connessione di tutte le parti che si sono disintegrate e frammentate.

Quando la nostra risposta ad un pericolo tende a permanere nel tempo nonostante l’effettiva situazione di pericolo sia terminata, allora possiamo parlare di disturbo post-traumatico.

Come possiamo riconoscere i sintomi di un disturbo post-traumatico? La maggior parte dei sintomi riguardano il fatto che molti frammenti del ricordo non sono integrati e continuano a riaffiorare alla mente in modo frammentato, facendo sentire la persona ancora in pericolo nel presente, quando il pericolo è ormai passato.

I sintomi più frequenti riguardano:

  • evitamento: tentativi di evitare di pensare all'evento, di rievocare elementi essenziali del ricordo, di trovarsi nel luogo dell'evento o in luoghi che lo ricordano;

  • immagini, ricordi o pensieri intrusivi: immagini e flashback dell'evento, pensieri ricorrenti e intrusivi sull’evento, intensa o prolungata sofferenza psicologica all’esposizione a fattori scatenanti interni (attivazioni del corpo, emozioni, pensieri) o esterni che ricordano l’evento, marcate reazioni fisiologiche a fattori scatenanti;

  • iper-attivazione: comportamento irritabile o esplosioni di rabbia, comportamento spericolato o autodistruttivo, iper-vigilanza, esagerate risposte di allarme, problemi di concentrazione, difficoltà relative al sonno;

  • alterazione di pensieri ed emozioni: amnesia verso parti importanti dell’evento, persistenti pervasive ed esagerate convinzioni negative relative a se stessi, agli altri o al mondo, persistenti pensieri di colpa e responsabilità verso l’evento o le conseguenze dell’evento, marcata riduzione di interesse verso attività significative, sentimenti di distacco ed estraneità verso gli altri, persistente incapacità a provare emozioni positive.

Possiamo immaginare il trauma come un momento di crisi in cui siamo obbligati a rimettere in discussione noi stessi e il mondo. Intrecciando il presente, il passato e il futuro è possibile ricostruire un senso di continuità di se stessi e del mondo che permette il superamento della crisi e la creazione di cambiamento.

Ricevo online o in studio a Varese e Inveruno: psicologamariagaiera@gmail.com / 3426282584

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