Il lutto: verso un’integrazione del dolore
Cosa ci succede quando affrontiamo la perdita di un caro o ci troviamo a dover lasciar andare qualcosa o qualcuno di significatamene importante?
Il lutto è il processo emotivo, cognitivo e sociale normale e inevitabile con cui i soggetti rispondono alla perdita di persone o realtà con cui erano affettivamente legati.
Il lutto riguarda quindi un processo, un viaggio verso la separazione e verso l’integrazione tra passato-presente-futuro, ed è caratterizzato da diverse fasi. Ogni fase ha una funzione emotiva, sociale e cognitiva specifica anche se ognuno rispondere alla perdita con modalità molto personali e soggettive. Le prime fasi del lutto possono essere intense e impegnative ma nel corso del tempo si può sperimentare una maggiore accettazione e una ripresa graduale della vita quotidiana. Il tempo fisiologico del lutto è di circa sei mesi ma non esiste un tempo giusto per superare una perdita.
Definire e riconoscere le fasi di questo processo può esserci utile per attraversare il dolore, fornendoci una migliore comprensione e degli strumenti per affrontare la perdita. Possiamo quindi identificare cinque principali fasi, definite nel modello di Kubler-Ross, che rappresentano risposte emotive comuni alla perdita e possono variare di intensità e durata per ciascun individuo.
1) negazione: avviene il rifiuto della perdita come meccanismo di difesa per gestire un dolore ancora troppo grande e travolgente. In questa fase potremmo cercare costantemente la persona scomparsa, potremmo non credere nella sua morte o essere convinti che si tratti di un errore;
2) rabbia: quest’emozione può essere diretta verso persone che ci sono vicine, verso l’oggetto della perdita o verso entità superiori, tramite comportamenti aggressivi, cinici o depressivi. Questa fase è caratterizzata da domande come “perché proprio a me?” e sentimenti di ingiustizia. La rabbia non deve essere confusa con l’odio o con la vendetta: si tratta di un’emozione necessaria per il processo di elaborazione del lutto, questo è proprio il momento in cui iniziamo a reagire emotivamente alla perdita;
3) contrattazione o patteggiamento: superate le emozioni più forti e il dolore più travolgente, cerchiamo di riprendere in mano la nostra vita, provando a tornare a una sorta di normalità. Il dolore e la rabbia iniziano a lasciare spazio alla vita che va avanti;
4) Depressione: la tristezza in questa fase può prendere grande spazio, accompagnata da disperazione e vuoto emotivo. Quest’emozione può manifestarsi con abbassamento del tono dell’umore, perdita di interesse per le attività quotidiane e cambiamenti nel sonno e nell’appetito. Possono essere presenti anche pensieri intrusivi legati alla perdita e senso di colpa. Iniziamo piano piano a dare spazio alla perdita, emotivamente, socialmente e cognitivamente;
5) Accettazione: inizia la fase dell’integrazione in cui cominciamo gradualmente a tenere insieme la consapevolezza della perdita e la creazione di un nuovo equilibrio. In questa fase sperimentiamo diverse emozioni, anche contrastanti tra loro: è comune sperimentare momenti di tristezza, serenità e ricordi positivi. Accettare la perdita non significa dimenticare la persona cara o smettere di provare dolore, ma piuttosto riconoscere che la perdita è una parte irrevocabile della vita. Spostiamo il focus verso il futuro trovando un modo per vivere con il dolore.
Nel processo di elaborazione del lutto entrano in gioco diverse componenti: emotive, cognitive e sociali. Il dolore emotivo è spesso la manifestazione più intensa della perdita, accompagnata dalla rabbia e dalla tristezza. I ricordi legati all’oggetto della perdita possono essere ricorrenti fino a diventare delle ossessioni. Quando la persona scomparsa rappresentava un punto di riferimento importante, possiamo anche sviluppare senso di smarrimento, confusione oltre che una profonda crisi esistenziale e spirituale. In alcune fasi del processo del lutto il gruppo sociale può essere ricercato oppure respinto, preferendo momenti di isolamento e solitudine. Il lutto può essere particolarmente difficile da superare soprattutto se il nostro contesto sociale (famiglia, amici, partner…) considera la manifestazione del dolore come un tabù o un segno di debolezza.
Superare un lutto non significa dimenticare, ma imparare a convivere con l’assenza, trovando un nuovo equilibrio emotivo. Cosa può essermi utile per affrontare questo faticoso e impegnativo viaggio?
so-stare: riconosci, accetta ed esprimi le tue emozioni e i tuoi sentimenti. E’ normale provare rabbia, tristezza, senso di colpa, smarrimento o felicità. Dai spazio a queste emozioni senza reprimerle! Attività come la scrittura, la musica o l’arte possono diventare strumenti preziosi per dare voce ai tuoi sentimenti
mantenere vivo: accettare la perdita non significa dimenticare la persona amata, ma piuttosto onorarne la memoria e trovare modi significativi per mantenere viva la sua presenza nelle nostre vite. Crea dei momenti di ricordo, uno spazio nella tua vita per tenere vivo ciò che è andato ma che ancora vive dentro di te!
condividere: condividi con famigliari, amici o gruppi di sostegno i tuoi vissuti sia spiacevoli che piacevoli, può aiutarti a elaborare la perdita e curare la ferita
lasciare: saluta chi non c’è più. Che sia con una candela, una lettera o un dono, prenditi un momento per salutare, ringraziare e condividere pensieri ed emozioni con chi è andato. Ci possono essere tanti modi per lasciare andare, scegli quello più adatto a te. Alcune idee potrebbero essere: scrivere una lettera, fare un album di foto, piantare un albero, organizzare un evento di ricordo…
Ricorda che solo lasciando andare possiamo tenere vivo, solo lasciando andare possiamo continuare a vivere.
Ricevo online o in studio a Varese e Inveruno: psicologamariagaiera@gmail.com / 3426282584